Se la privazione e il dolore ci piega un’altra forza spinge controcorrente e ti dice: “Io sono qui, mi chiamo resilienza. Hai subito ma non sei finito, superiamo insieme questo tragico evento, seppure segnati nel profondo dallo stesso...”
Un albero piegato, ma non spezzato. Vivo. Perché questa è l’immagine che abbiamopensato per la copertina. Se la privazione e il dolore ci piega un’altra forza spinge controcorrente e ti dice: “Io sono qui, mi chiamo resilienza. Hai subito ma non sei finito, superiamo insieme questo tragico evento, seppure segnati nel profondo dallo stesso.”
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